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Reddito di Base Universale, altro che Austerità!

I danni sociali ed economici conseguenti alla pandemia da COVID-19  manifestano l’insostenibilità del sistema economico in cui viviamo. La sostanza dell’attuale stallo verificatosi nelle istituzioni europee, consiste in due diverse prospettive che riguardano il futuro dei principi economici europei. Da una parte ci sono le richieste di una decina di Paesi, tra cui l’italia, che vorrebbero combattere la crisi con il sostegno economico da parte dello Stato direttamente ai cittadini. Dall’altra ci sono Paesi come la Germania, che sono legati al mito neoliberista dell’austerità, quale  strumento di governo dell’economia, che vede nel libero mercato la garanzia della realizzazione economica delle persone. Tuttavia è’ facile immaginare che nell’immediato futuro, senza ampi interventi di sostegno all’economia si amplierà di molto la povertà e la disuguaglianza economica e sociale. Questo però, può essere anche il momento storico nel quale cercare d’immaginare nuove soluzioni e di cambiare la prospettiva, provando ad immaginare un diverso sistema economico, che vada proprio nella direzione opposta. Il Reddito di Base Universale (RBU o Basic Income) è un’entrata pagata dallo Stato ad ogni residente, indipendentemente dalle sue risorse, dalla sua situazione famigliare, lavorativa, o dalla sua disponibilità al lavoro. A differenza o, per meglio dire, un passo oltre il concetto del reddito di cittadinanza, è un reddito pagato in anticipo, senza chiedere se sei povero o ricco, senza dover dare qualcosa in cambio. E’ un’assegnazione incondizionata di denaro a tutte le persone per il solo fatto di essere nate.

Con il RBU si mette in discussione che l’impiego sia l’unica fonte di sopravvivenza. Infatti, se non c’è lavoro remunerato per tutte le persone, ci sono due possibilità, condividerlo, o rompere la relazione tra il poter vivere, il poter mangiare e il dover lavorare in cambio di una retribuzione. Fino ad ora e storicamente, era necessario che tutte le persone producessero qualche cosa e in cambio gli si dava il diritto alla sussistenza. Oggi con lo sviluppo tecnologico la manodopera sarà sempre meno necessaria. Tuttavia la ricchezza che si produce è molto maggiore. Quindi uno dei cambiamenti fondamentali sarebbe quello che le persone non si valorizzassero nella misura in cui producono.

“Bisogna decidere se mettere come priorità l’interesse di tutti, o quelli di una minoranza che si è appropriata di quasi tutto”

Oggi ci sono le condizioni per cui ogni essere umano, per il solo fatto di nascere, abbia la sicurezza della copertura delle sue necessità vitali. Ma la questione e se questo diritto rimarrà solo un’aspirazione, o si realizzerà davvero. La questione non è se le risorse siano o meno sufficienti. Ci troviamo invece ad un crocevia della storia in cui bisogna decidere se mettere come priorità l’interesse di tutti, o quelli di una minoranza che si è appropriata di quasi tutto.

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La capacità dei più ricchi di controllare governi e mercati ci sta riportando ad elevati livelli di disuguaglianza sociale. Questo attuale modello economico e politico è insostenibile. E’ necessario cambiare con il Reddito Basico Universale. I grandi poteri economici limitano la democrazia in quanto sottomettono società ed istituzioni a un sistema di estorsione, minacciando di ritirare i propri finanziamenti (ad esempio il MES)…, o di portare le attività imprenditoriali altrove, dove è più conveniente, se le condizioni non si adattano ai loro interessi. Se il progresso economico si concentra ogni volta in meno mani, ci porterà al collasso del sistema. L’altra opzione è aprirsi alla necessità di tutti. L’RBU, oltre ad eliminare da subito la povertà, ridurrebbe di molto ansietà e depressione, che spesso sono causate proprio dalle sofferenze di tipo economico. Con il reddito universale si ha facoltà di scelta di lavoro e di vita, senza l’aspettativa di realizzare subito un minimo di reddito.

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Si valorizza ad esempio anche il duro lavoro di coloro che scelgono di stare in casa ad accudire i figli mentre crescono, donne o uomini che siano, o di accudire una persona non autosufficiente. Le persone che lavorano nella propria casa, senza ricevere oggi alcun compenso, avranno la possibilità invece di liberarsi della dipendenza materiale dalla propria coppia. Le persone che richiedono assistenza avranno le risorse per pensare alla propria vita con maggiore libertà. In sostanza senza indipendenza economica è ipocrita parlare di vera libertà delle persone. Inoltre l’RBU ci permette di scegliere impieghi più degni e soddisfacenti, o di portare avanti con maggiore sicurezza i nostri progetti anche di tipo imprenditoriale. E’ molto probabile che il Reddito Universale porti anche ad una riduzione dell’orario di lavoro e faciliterebbe il part-time. Con l’attuale sistema non si sta sviluppando tutto il potenziale della maggior parte della popolazione. Il RBU potrebbe sviluppare anche il volontariato di ogni genere, senza più aver paura di non farcela dal punto di vista del reddito. Le persone imparerebbero a credere maggiormente nelle proprie capacità che nel denaro, così com’è oggi. Il RBU è un ottimo modo per cambiare in meglio il sistema monetarista a cui siamo stati abituati. Senza RBU non c’è vera uguaglianza di opportunità, né di reale libertà per tutti. E’ un antidoto contro gli effetti più crudeli della sempre maggiore violenza economica. E’ un impulso verso l’umanizzazione della nostra società. “Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti” (Vescovo di Roma Francesco 27/03/20).

Altro che austerità!

L’articolo è tratto da RBUI nuestro derecho a vivir

dott. Agronomo, Agrometeorologo, studioso di clima, meteorologia ed economia.