L’agricoltura è considerata un’emettitrice netta di gas serra (GHG), ma sequestra enormi quantità di carbonio nel suolo, nei substrati bioenergetici e nei prodotti alimentari. Il sistema di contabilità globale per l’impatto climatico basato sulla metodologia di valutazione del ciclo di vita (LCA) tiene conto solo delle emissioni e non dell’assorbimento di carbonio, portando alla conclusione che le attività agricole dovrebbero diminuire per mitigare il cambiamento climatico. Questo studio ha considerato un sistema contabile alternativo, il Carbon Capture LCA (CC-LCA), che attribuisce un valore al sequestro del carbonio nei prodotti agricoli.
Valorizzare la cattura del carbonio nella produzione agricola zootecnica
E’ questa serra gigante robotizzata in Kentucky il futuro dell’agricoltura?
Quando Jonathan Webb è arrivato nell’ex allevamento di bestiame di 500 acri (circa 200 ettari) che ha acquistato nel 2019, era essenzialmente un campo verde vuoto. Ha comprato un camper e l’ha sistemato su una collina con la torre dell’acqua dietro di lui e la foresta nazionale Daniel Boone davanti. Quando nello stesso anno iniziò gli scavi, Webb scherzò con la gente del posto dicendo che stava costruendo una gigantesca torre di comunicazione per gli alieni, aiutando altre forme di vita intelligenti a trovare Morehead, nel Kentucky.
Ma il vero interesse di Webb era salvare il pianeta Terra.
Spagna, una nuova legge regola i prezzi agricoli
Il ricatto nei mercati di Coldiretti
Una sorta di malessere diffuso circola tra gli agricoltori che partecipano ai mercati contadini organizzati da Coldiretti, tramite le varie associazioni chiamate Agrimercato o Campagna Amica. Le recenti modifiche apportate al regolamento e Statuto delle Associazioni Agrimercato provinciali, hanno inserito alcuni vincoli ed obblighi che ai più sono risultati incomprensibili, oltre che lesivi della libertà di impresa.
L’agricoltura ha paura dei robot?
Come sarà l’agricoltura del futuro?
Oggi la classica scampagnata tra i campi è fatta ancora dell’odore di fieno, il rombo del trattore e quella sensazione di essere nella natura, lontani da semafori e dal traffico, dai computer e wi-fi; trovi la fattoria, la semplicità del contadino, i ritmi della natura.
In futuro potrebbe non essere più così, i contadini quasi scompaiono, il casolare, se rimane, è ristrutturato in una centrale operativa di agri scienza. Antenne ovunque, nessun rombo di trattore, solo un sommesso ronzio di decine di droni che sorvolano come api i campi e trasmettono miliardi di dati alla centrale. Poi il computer dirà ai robot seminatori dove piazzare il seme e quanto, così come per fertilizzare, diserbare e raccogliere. Se andate a leggervi Isaac Asimov ne Il Sole nudo, trovate tutto ciò già descritto con settant’anni di anticipo e quello che ha predetto non è poi così bucolico.
Il modello europeo di Società neoliberista, ovvero per chi suona la campana
La teoria economica neoliberista, si pone come scopo l’esaltazione del libero mercato, ma, più propriamente in essa il particolare soggetto è l’impresa. . L’obiettivo, sia chiaro, non è però quello di favorire l’impresa nel suo complesso, cioè a vantaggio anche dei lavoratori, bensì quello di massimizzare il profitto esclusivamente dell’imprenditore e degli eventuali suoi soci. Non esiste un limite a questo profitto, il quale può essere anche smodato. In questo contesto il mercato si regolerebbe da solo attraverso il meccanismo della competizione, mentre lo Stato detta alcune regole basilari, senza troppo comprometterne l’andamento. Il risultato: le persone sono consumatori, che, tramite gli acquisto di merci, favoriscono il maggior profitto delle imprese. Il costo del lavoro deve essere compresso il più possibile, essendo una componente non fissa del costo di produzione.
Il miracolo agricolo della costa di Almeria
Si è sempre detto che la Grande Muraglia cinese sia l’unica struttura umana visibile dallo spazio. In realtà gli astronauti che soggiornano nella base interplanetaria ISIS affermano che l’unica veramente distinguibile sono gli sterminati e fitti campi di serre (invernaderos) che coprono 30.000 ettari della zona nel sud-est della Spagna, tra Almeria e Adra. Il fatto più sorprendente è che la medesima area geografica sia conosciuta dagli studiosi del clima, come la più secca d’Europa, con una media di soli 220 mm di pioggia all’anno. Pare impossibile che un’area geografica condannata dal clima alla povertà ed al sottosviluppo, sia riuscita a diventare ricca fino a primeggiare con zone geografiche ben più dotate.
Agroalimentare italiano? Non pervenuto
L’industria agroalimentare è considerata da tutti il vero “gioiellino” dell’industria italiana. E’ fortemente esposta ai consumi nostrani, ma anche sempre più votata all’export (Russia permettendo…). Le 55 mila imprese attive nel settore sono in gran parte di piccole dimensioni e, se va sempre peggio la domanda interna, hanno cercato di compensare con un aumentato delle esportazioni. Secondo comparto manifatturiero del Paese, con 127 miliardi di fatturato e circa 390 mila addetti (10% della manifattura), l’industria alimentare costituisce, assieme alla moda, l’emblema dell’italian way of living. Secondo l’indice delle eccellenze competitive dell’Italia stilato dalla Fondazione Edison, il nostro Paese detiene la prima posizione nell’export mondiale di pasta (1,8 miliardi di dollari), la seconda nell’export di vini (3,9 miliardi di dollari), la terza nell’export di cioccolata e di altre preparazioni alimentari contenenti cacao (890 milioni di dollari). Tutto bello quindi, forse non proprio!
La nuova agricoltura dei Mercati del Contadino
Il contadino era colui che, storicamente, viveva nel «contado» e si dedicava a lavorare la terra, in contrapposizione al termine cittadino. Ben prima che fossero inventati supermercati e grandi centri commerciali esistevano i mercati contadini, dove si commerciavano i prodotti agroalimentari ed artigianali provenienti dalle campagne circostanti alla città. A Brescia, ad esempio, erano famosi il Mercato dei Grani in piazza Arnaldo e il Mercato delle Erbe nell’omonima piazza. Con la proposta dei Mercati del Contadino terre bresciane abbiamo voluto recuperare in un modo semplice questa antica e saggia tradizione: chi lavora la terra e produce cibo deve poter ritornare protagonista della filiera. Proporre i propri prodotti al mercato è il modo più semplice per incontrare i cittadini, in modo diretto, aggirando le maglie rapaci della grande distribuzione e costruendo una rete di scambio alternativa. In questo modo si rivoluziona anche il sistema della formazione dei prezzi, rifiutando da un lato quelli da fame pagati agli agricoltori dall’industria di trasformazione e dall’altro evitando l’appiattimento della qualità e della varietà dei prodotti imposto ai consumatori da parte della grande distribuzione.
Salute, i dieci cibi top
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sottolinea l’importanza del binomio alimentazione-buona salute e considera da sempre una giusta nutrizione e la salute diritti umani fondamentali.
Una corretta dieta incide non solo sull’invecchiamento e sul rendimento psicofisico di una persona, ma è anche un validissimo strumento di prevenzione per molte malattie. Gli alimenti che non dovremmo mai scordare di consumare sono ricchi di proprietà benefiche, oltre ad avere il pregio di essere economici.
I limoni contengono 22 composti anti-cancro, tra cui il limonene, un olio naturale che rallenta o addirittura arresta la crescita dei tumori negli animali eglucosidi flavonici, sostanze che bloccano la divisione cellulare nelle cellule tumorali; sono ricchi di vitamina C, utile a neutralizzare i radicali liberi legati all’invecchiamento, e di flavonoidi, che lavorano sinergicamente per sconfiggere le infezioni. Inoltre disintossicano il fegato.