I ruolo dei combustibili fossili nello sviluppo dell’Umanità

L’uso del carbone, del petrolio e del gas da parte dell’umanità è una cosa meravigliosa. Pensiero contro-corrente

COMBUSTIBILE FOSSILE. Non ci sono due parole che evocano maggior disgusto nel 21° secolo. Gli attivisti ecologisti parlano di combustibili fossili con gli stessi toni paurosi e diffamatori che i cristiani medievali usarono quando parlavano delle streghe e di Belzebù. ‘Tienili nel terreno!’, gridano gli ambientalisti, convinti che l’estrazione di carbone, petrolio e gas e la combustione di questi combustibili abbia spinto il nostro pianeta in un inferno dantesco.  L’equazione è assai semplice, o, per meglio dire, sempliciotta: combustibili fossili = + CO2 nell’aria = fine (certa) dell’Umanità tra pochi anni. “Non c’è più tempo” gridano con coro unanime quelli del culto della morte di Extinction Rebellion. Questi fossili dissotterrati stanno “alimentando l’apocalisse”, incalzano gli accademici .

UN MONDO SEMPRE PIÙ VERDE

Da Clima Incompiuto

Il Mondo sta diventando sempre più verde e da almeno 20 anni! Nessuno lo dice però e quando fonti autorevoli lo segnalano, non fa notizia perchè non va “nella direzione giusta” dell’attuale narrativa…..

I dati satellitari mostrano una crescente area fogliare della vegetazione a causa di fattori diretti (gestione dell’uso del suolo umano) e fattori indiretti (come i cambiamenti climatici, la fertilizzazione con CO 2 , la deposizione di azoto e il recupero da disturbi naturali). Tra questi, i cambiamenti climatici e la CO 2 gli effetti della fertilizzazione sembrano essere i driver dominanti.

L’umanità morirà di caldo e di fame. Oppure no

L’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha rilasciato una decina di giorni fa un report secondo il quale il 2014 sarebbe stato l’anno più caldo di sempre, ovvero, in maniera più appropriata, quello in cui la temperatura media del pianeta è stata più alta da quando si fanno misure oggettive e da quando si suppone di disporre di serie storiche sufficientemente affidabili. Si tratta di un concetto di ‘sempre’ come comprenderete piuttosto relativo, così come molto relativa è la robustezza scientifica di una classifica che vede gli anni separati da centesimi o millesimi di grado quando l’errore della misura è un ordine di grandezza superiore. Per cui, pur essendo palese il fatto che di crescita delle temperature statisticamente misurabile non si possa parlare più da oltre tre lustri, quello che stiamo vivendo è un periodo che le osservazioni della temperatura superficiale identificano come più caldo rispetto a metà ottocento. Un Global Warming che dovrebbe proseguire, almeno secondo i modelli climatici, sebbene si tratti degli stessi modelli che non hanno previsto che l’aumento delle temperature avrebbe subito una battuta d’arresto su cui si è inoltre attivato un acceso dibattito scientifico. A causa di questo caldo sempre crescente, fanno sapere dei ricercatori che hanno recentemente pubblicato un lavoro su Nature Climate Change, dovrebbe arrivare anche un serio impatto sulla produzione globale di cereali, su cui pende la stima di un calo del 6% per ogni grado centigrado di temperatura che il pianeta dovrebbe subire.

La grande bufala del riscaldamento globale di origine antropica

Entro pochi giorni termina l’anno 2014 e già i giornali parlano di anno record in quanto a caldo. L’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), foro scientifico formato dalle Nazioni Unite e l’Organizzazione meteorologica mondiale, che avrebbe lo scopo di studiare il riscaldamento globale, non si stanca di sbandierare la nostra prossima fine ventura. Visioni apocalittiche del tipo: il mondo sommerso dalle acque di scioglimento dei ghiacci, carestie, alluvioni, insomma un clima impazzito. Certo che, come al solito, i media italiani, che non brillano certo di capacità critica, riportano supinamente tutte queste visioni ed oramai, pare che tutti siano completamente d’accordo.  Gli scienziati pare che siano tutti certi nel ritenere probabile al 95% che il riscaldamento globale sia causato dall’uomo. Quindi fine della discussione! O forse no.