Salute, i dieci cibi top

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sottolinea l’importanza del binomio alimentazione-buona salute e considera da sempre una giusta nutrizione e la salute diritti umani fondamentali.

Una corretta dieta incide non solo sull’invecchiamento e sul rendimento psicofisico di una persona, ma è anche un validissimo strumento di prevenzione per molte malattie. Gli alimenti che non dovremmo mai scordare di consumare sono ricchi di proprietà benefiche, oltre ad avere il pregio di essere economici.

I limoni contengono 22 composti anti-cancro, tra cui il limonene, un olio naturale che rallenta o addirittura arresta la crescita dei tumori negli animali eglucosidi flavonici, sostanze che bloccano la divisione cellulare nelle cellule tumorali; sono ricchi di vitamina C, utile a neutralizzare i radicali liberi legati all’invecchiamento, e di flavonoidi, che lavorano sinergicamente per sconfiggere le infezioni. Inoltre disintossicano il fegato.

 

Quale futuro per l’agricoltura ?

Per descrivere il disagio economico che sta vivendo da alcuni decenni l’agricoltura, basta prendere ad esempio l’andamento del prezzo del latte pagato al produttore e di latte fresco al consumo :

andamento prezzo del latte

Nel 1983 il prezzo pagato dall’Industria all’allevatore era in un rapporto di uno a due rispetto a quello al consumo. Non essendoci motivi tecnologici per cui nel tempo tale rapporto non si sia mantenuto, nel grafico si è ipotizzato un andamento teorico del prezzo al produttore, mantenendo il rapporto di uno a due. L’area verde visibile nel grafico è quindi delimitata, inferiormente dall’andamento del prezzo pagato al produttore dal 1983 al 2013 e sopra dall’andamento del prezzo con il rapporto suddetto.

Quest’area rappresenta la perdita di valore tutta a carico del produttore nell’arco degli ultimi 30 anni.

Si noti inoltre, che il di prezzo variato negli anni da uno a due ad oltre uno a tre.

Un altro aspetto interessante è dato dal fatto che Il prezzo al consumo è continuato ad aumentare, mentre quello alla produzione no. Ribadisco che, in questi anni, non sono certo intervenuti fattori che abbiano aumentato di più i costi da parte dell’industria di trasformazione rispetto alla produzione; quindi il mancato reddito da parte dell’allevatore (area verde), dov’è finito ?

Il valore di tale perdita è valutabile in mancati ricavi, che per un allevamento di 200 vacche da latte (1800 t di latte annue) equivale a circa 650.000 Euro per il solo anno 2013.Analogo andamento è riscontrabile anche per altri prodotti agricoli.